Spartaco

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SPARTACO è un idea

…non un nome. O, forse, anche un nome evocativo.

I tossici nel luogo comune sono considerati come sudditi, reietti, devianti, malati, pazienti. Il loro ruolo è quello di assistiti, subordinati, prigionieri, emarginati, bisognosi di cure. Non di cura.

Sono storie di vita, non solo di sostanze. Sono donne e uomini che si sono persi e stanno cercando di ritrovarsi. Per poterlo fare, devono poter dire la loro. Essere ascoltati. Riconosciuti. Valorizzati.

Il percorso di Spartaco è iniziato nel 2019, recuperando le radici della storia del Gabbiano, che ha visto in passato gli ospiti nel ruolo di protagonisti nell’esperienza coinvolgente della comunità a bassa soglia, sostanzialmente autogestita, o ancora prima nella comunità di reinserimento chiamata a convivere con la casa alloggio per persone malate di AIDS in un intenso rapporto di mutuo aiuto. Il nuovo sentiero è stato tracciato dalla Nave Ospiti composta dai rappresentanti dei gruppi di ospiti attivi nelle diverse case, per i quali la comunità è un bene comune.

Dal confronto tra le diverse équipe dell’Associazione sono emerse numerose assonanze in merito ai concetti di ACCOGLIENZA, MUTUO SOCCORSO, PARTECIPAZIONE e CONSAPEVOLEZZA, nonostante le diverse tipologie di ospiti e di lavoro tra comunità, housing sociali stabili e temporanei, luoghi di accoglienza per i migranti: in particolare donne con bambini, bassa intensità, comunità minori, casa alloggio, luoghi di ospitalità per detenuti che escono dal carcere. Questa comunanza permette agli ospiti di sostenere e soprattutto di percepire come essere parti integranti di un UNICO progetto sociale, in cui tutti gli attori provenienti da diverse realtà ed esperienze possano muoversi all’interno di una cornice ben definita.