I ragazzi del Gabbiano distribuiscono mascherine ai cittadini calolziesi. 

Potrebbe titolare così qualche giornale locale. Poi magari lo pubblicherebbe sulle pagine Facebook. Cosa accadrebbe? ​

In serie: ci sarebbero tanti clik, qualche like, due condivisioni, qualche commento positivo, qualche insulto, immancabile un “almeno fanno qualcosa”. Il giornalista sarebbe contento perché viene pagato una miseria ma se i suoi articoli ricevono tante visualizzazioni allora forse verrà pagato di più. Qualche politico locale, di qua e di là della barricata, riprenderebbe l’articolo per rafforzare o confutare qualche tesi. Si innescherebbe il solito giochino delle tifoserie “buonisti” VS “razzisti”.

Una bagarre e una polemica “tutta nostra”.​

Ogni volta che vediamo cosa accade intorno ad articoli di questo tipo pensiamo: chissà quello che provano questi ragazzi, sempre nel mirino, tirati di qua e di là, trattati come fossero una massa informe ed invece sono persone con percorsi diversi, identità diverse, storie diverse, sogni diversi.​

Sadio, Sene, Richard, Yaya, Django e Modou hanno distribuito volontariamente mascherine, casa per casa, a Calolziocorte. Lo hanno fatto senza aspettarsi un titolo di giornale e senza chiedere nulla in cambio.