Tutto comincia con una banale influenza, persone che non pensano minimamente al peggio. Siamo abituati, tutti gli inverni ci si ammala. Ma ora non è così. Questo è un momento in cui bisogna lottare e convivere con un maledetto virus. Il #COVID19. La sigla secondo me potrebbe avere questo significato: co per corona, vi per vicenda e 19 come un numero ben definito. E sì, ragazzi e ragazze, stiamo attraversando un periodo molto molto difficile. Tutto si sofferma, anzi si ferma. Giorno e notte sono uguali, a fare da padrone è sempre il #COVID19. Sarà un segno del destino o sarà che noi tutti abbiamo contribuito in qualche modo a seminare un qualcosa di sbagliato? La terra si sta ribellando, non siamo stati capaci di fare tesoro di tutto ciò che ci è stato donato. Non riusciamo più a distinguere tra il bene e il male, siamo circondati da un egoismo sfrenato che non ci fa neanche ponderare le situazioni del caso. Non bisogna prendere alla leggere questa bestia. Si può combattere con i leoni, con il #COVID19 possiamo solo sperare. Dobbiamo essere contenti di avere degli operatori sanitari fantastici che tutti i giorni lottano per noi, in prima linea, senza pensarci troppo, offrendo la loro vita, dobbiamo in qualche modo essergli vicini!

Vivo in un posto fantastico, ho davanti un panorama da sogno, il lago di Como e delle montagne innevate, un cielo limpido. Tutto tace. L’onda non infrange gli scogli, le montagne sontuose perdono la loro neve, i nostri cari la vita. Eppure sembra tutto così in stallo.. Sono fortunata, sono in una comunità dove grazie a Dio sto bene. Faccio vita comunitaria. Penso a mio figlio e questo mi fa paura. Mi fa paura tutto. Anche un solo anelito mi fa paura. Non riesco ad immaginare il fuori, come potrebbe essere. Dobbiamo fare tutti la nostra parte, dobbiamo avere le dovute precauzioni. Sembra che il tutto sia in un momento di apatia complessiva. Dalle persone alle cose, al mondo fuori. Queste precauzioni non sono troppe, ci proteggono. Pensiamo e abbiamo paura, paura di un respiro, di una stretta di mano, di un abbraccio, sarà così anche domani?