Chiudersi in sé stessi non va bene in questo momento. Bisogna parlare.
Vengo da un Paese che ha conosciuto la guerra civile e oggi mi ritrovo dentro una guerra contro un nemico invisibile.
Quando ero piccolo avevo spesso un incubo nel quale mentre scavavo nella sabbia, questa si trasformava in una montagna insormontabile.
Mi svegliavo piangendo e tutto sudato. Oggi vedo quella montagna sommersa da morti.
La cosa più importante per noi deve essere la vita, ma purtroppo ce ne rendiamo conto solo nel momento in cui soffriamo.
La mia famiglia è divisa tra Italia e Albania. Mio padre è un poliziotto e mia madre lavora in ospedale, entrambi sono in prima linea per combattere questa guerra invisibile.
Non ho paura per loro, ma piuttosto per mia nonna.
Mi spaventa l’idea di non poterla salutare qualora si ammalasse.
Cerchiamo di stare tranquilli e di restare chiusi in casa.
Poi, quanto tutto questo sarà finito, rinasciamo.
Spero di poter tornare al più presto alla nostra vita.